Il
referendum Costituzionale del 4 Dicembre, al di là delle sue interpretazioni
in chiave politica contingente, ha incarnato in modo molto chiaro lo scontro
tra due differenti idee dei rapporti istituzionali e di potere: l’una
incentrata sulla rappresentanza e l’altra, opposta, incentrata sulla governabilità
priva di ostacoli e pastoie.
I
provvedimenti che nello specifico orientavano i rapporti istituzionali verso
una maggiore (supposta) governabilità e verso un maggior potere dell’esecutivo
erano in particolare la modalità elettiva di fatto del nuovo senato (una sorta
di quasi-maggioritario costituzionalizzato) e il voto a data certa.
Tralascio
quindi in queste riflessioni ulteriori gli altri aspetti critici della riforma
di cui ho discusso nel precedente articolo per offrire ora alcuni spunti
generali (che vanno al di là del dibattito referendario) sui rapporti tra
rappresentanza e governabilità.